venerdì 5 settembre 2014

Parola d'ordine "degiurisdizionalizzazione". Ma non solo.

Con il Consiglio dei Ministri del 29 agosto inizia a concretizzarsi l'indirizzo del governo nell'affrontare la tanto attesa (e temuta) riforma della Giustizia tra i cui scopi primari vi sarebbe quello di ridurre l'arretrato delle cause civili, notoriamente cospicuo (nei noti 12 punti il Governo si prefiggeva come obbiettivo il dimezzamento dell'arretrato civile). Ancora una volta per mezzo dello strumento del Decreto Legge.

Anche senza commentare il contenuto dello schema, in ambito civilistico meritano comunque una menzione l'introduzione della negoziazione assistita (anche per le separazioni consensuali, i divorzi congiunti e le modifiche delle condizioni degli stessi, ove non vi siano figli minori) e la possibilità per gli avvocati di sentire i testimoni fuori dal processo.

Ciò in qualche modo restituisce un minimo di dignità al ruolo dell'Avvocato, riconoscendogli una centralità ed una competenza che altri recenti sciagurati provvedimenti (non originati dallo stesso Ministro) parevano voler quasi escludere.

Per una visione d'insieme delle probabili novità in campo civile rimando al preciso schema (ovviamente non ufficiale, ma sicuramente attendibile) elaborato dal Dott. Giuseppe Buffone (Giudice presso il Tribunale Civile di Milano) che è possibile visionare e/o scaricare a questo link.

Si avrà modo in seguito e altrove di discutere dei sicuramente opportuni (ma temo insufficienti) accorgimenti finalizzati alla tutela del credito e al contrasto del ritardo nei pagamenti (ulteriore riduzione della facoltà di compensare le spese di lite, ricerche telematiche dei beni da pignorare, estensione dell'applicabilità degli interessi moratori), della riduzione della sospensione feriale a 25 giorni (contro gli attuali 45) e degli altri accorgimenti allo studio.

PS: la degiurisdizionalizzazione potrà per certi versi anche essere una buona cosa, ma sicuramente è un pessimo neologismo.

domenica 17 agosto 2014

Legge "salva-affitti" (o "salva-inquilini"?) - Lo "zombie" giuridico

A volte tornano (o almeno ci provano...).
Così si potrebbero riassumere le sorti delle norme con cui il governo, con il dlgs 23/2011, ha inteso favorire l' emersione delle locazioni in nero.

Con il citato decreto veniva previsto che per quelle locazioni abitative per le quali non si era provveduto alla registrazione (o vi si era provveduto fuori termine) l'inquilino che faceva emergere il contratto in nero auto-denunciandolo all'Agenzia delle Entrate veniva "premiato" con un contratto di durata ordinaria (4+4) e canone annuale pari al triplo della rendita catastale (e quindi assolutamente irrisorio).
Confesso che questo è il genere di norme che mi scatena l'orticaria; evito quindi di approfondire con altri commenti.

La Corte Costituzionale ha in seguito ristabilito gli equilibri con la sentenza n. 50/2014 con cui ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, per eccesso di delega. Ma a ben vedere anche per il mancato rispetto dei principi dello «Statuto del contribuente» (essendo violato il principio di cui all’art. 10: «... le violazioni di disposizioni di rilievo esclusivamente tributario non possono essere causa di nullità del contratto»).

Passa poco tempo e il tira-e-molla continua: con il pretesto di tutelare le situazioni rimaste in sospeso dopo la citata sentenza della Corte Costituzionale, con il DL 47/2014 si tentano di salvare (temporaneamente) gli effetti della norma incostituzionale (sic!).
Viene infatti previsto che “sono fatti salvi, fino alla data del 31 dicembre 2015, gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dei contratti di locazione registrati ai sensi dell’articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23”.

Il "rattoppo" non è certo dei migliori (un amico veronese diceva: «s'è peso el tacòn del buso») e pone apparentemente qualche dubbio interpretativo.
Negli effetti, non essendo ammissibile procrastinare gli effetti di una norma dichiarata incostituzionale, l'interpretazione plausibile potrebbe essere quella che impedisce al locatore, sino a dicembre 2015, di richiedere gli arretrati (per poi poterli pretendere per intero dal 1/1/2016?).
Ma anche questa interpretazione suscita qualche perplessità.

Sicuramente prima della fine del 2015 assisteremo ad una ulteriore evoluzione.
Nel frattempo proprietari ed inquilini sono avvisati: se vogliono evitare annose battaglie giudiziarie con esiti incerti conviene loro trovare un accordo in anticipo, preferibilmente con l'ausilio di un professionista.

lunedì 30 giugno 2014

Dicono che non è mai troppo tardi...

... e forse è anche vero.
Dieci anni fa un giorno come oggi mi avrebbe caricato di entusiasmo. Procedura, processo e telematica hanno troppi elementi in comune per non poter costituire un sistema nuovo nell'insieme, rivoluzionario negli effetti e potenzialmente in grado di stravolgere in meglio le tempistiche a cui difficilmente si riesce a fare il callo.

Però sono passati dieci anni e non posso essere entusiasta di quanto tempo ci sia voluto, di quanto contorti siano pututi diventare aspetti apparentemente semplici. C'é stato addirittura chi vaneggiava di un codice di procedura civile telematico parallelo a quello tradizionale.

Esattamente sei anni fa ottenevo il mio primo decreto ingiuntivo telematico. Spiazzante nella semplicità, disarmante per il tempo occorso (48 ore). Nel frattempo tanti miei colleghi più "cauti" continuavano a ritenere soddisfacente ottenere lo stesso provvedimento in 2-3 mesi, convinti di evitarsi una terapia a base di malox per arginare lo stress da deposito telematico.
Gli stessi che nell'ultimo mese hanno fatto i salti mortali per depositare ogni possibile atto che consentisse loro di arrivare ad oggi 30/06/2014 con il maggior numero di procedure pendenti tra quelle lasciate nel cassetto, e beneficiare (?) così della dilazione di 6 mesi prevista per i successivi adempimenti, che potranno quindi essere non telematici.

L'unico aspetto negativo, che non mi permette di infierire sarcasticamente sui colleghi filo-cartacei è relativo all'affidabilità del sistema: purtroppo restano ancora frequenti le interruzioni del servizio e altri disguidi vari che, se fino a ieri erano cruccio di pochi, oggi non sono più tollerabili.

sabato 28 giugno 2014

Quando si cerca un avvocato cattivo...

Cercare un avvocato, se non se conosce già, uno non è cosa semplice; trovare quello giusto è ancora più difficile se lo si cerca con criteri errati.
Mi è capitato di sentir gente convinta che un avvocato aggressivo avrebbe tutelato meglio gli interessi dei clienti, ottenendo di più ed in minor tempo.
Questo viene in genere descritto in maniera più colorita come "con due palle così" o con "le palle quadre" o "col pelo sullo stomaco" (locuzioni tristemente usate per avvocati di genere sia maschile che femminile). 
La convinzione, tanto diffusa quanto erronea, fonda su falsi presupposti e non considera la realtà delle cose.

Un avvocato aggressivo (o "cattivo") non è mai il più adatto a qualsiasi situazione e, per contro, godrà di cattiva fama tra i colleghi o, peggio, tra i giudici. Sarà forse bravo ad alzare polveroni inutili, confondere temporaneamente le carte, ma alla fine riuscirà ad ingannare solo il proprio cliente pretendendo una parcella più proporzionata alla sua stolta politica di aggressività che alla difficoltà della questione e al risultato ottenuto. 

Un avvocato leale e preparato sarà forse meno "coreografico", ma sicuramente ha migliori presupposti per svolgere efficacemente il proprio lavoro.

mercoledì 25 giugno 2014

Ci sono anch'io - Premessa del tutto informale al blog

La cosa che più mi pare strana è avviare oggi, a metà 2014 un blog. Io che prima di internet ero in fidonet e che nel 1993 già me la cavicchiavo con il PC mentre miei pari si disperavano alla prima difficoltà.
E solo ora, dopo oltre un decennio che il fenomeno blog è esploso anche in Italia, mi decido a fare questo passo?
Si e forse perché volevo provare ad avere uno strumento più personalizzabile e uno spazio più mio di quello offerto dai social network cui partecipo.
Comunque sia, ora ci sono anch'io, sperando che questo spazio possa contribuire a fornire informazioni utili e attendibili e a scambiare punti di vista, o anche a conoscersi virtualmente e non (a proposito: chi volesse venirmi a trovare nei vari social network è benvenuto).
Alla prossima.